L’art. 2 del DPCM del 25/02/2020 https://www.gazzettaufficiale.it/eli/id/2020/02/25/20A01278/sg ha esteso l’utilizzo dello smart-working in via automatica, ovvero senza obbligo di accordo scritto individuale tra azienda e lavoratore, fino a tutto il 15 marzo 2020 per i datori di lavoro/lavoratori residenti o domiciliati nelle seguenti regioni:
- Veneto,
- Emilia Romagna,
- Friuli Venezia Giulia,
- Lombardia,
- Piemonte,
Per smart-working (altrimenti detto lavoro agile) s’intende lo svolgimento della prestazione lavorativa al di fuori degli ambienti lavorativi con l’ausilio di strumenti informatici (pc, smart-phone, ecc.). Per l’ATTIVAZIONE DELLO SMART- WORKING, in via provvisoria e fino al 15 marzo 2020 o alla diversa durata dell’emergenza sanitaria COVID-19, si procede secondo la seguente modalità stabilita dal Ministero del Lavoro:
- Predisposizione di un’Autocertificazione del datore di lavoro nella quale si dichiara che lo smart- working si riferisce ad un soggetto residente/domiciliato nelle zone a rischio;
- Comunicazione al portale del Ministero del Lavoro;
- Invio per mezzo mail ai lavoratori in smart-working dell’Informativa sulla Sicurezza predisposta ad hoc dall’INAIL https://www.inail.it/cs/internet/comunicazione/avvisi-e-scadenze/avviso-coronavirus-informativa.html
Aggiornamento:
Ad oggi 01 marzo 2020 siamo in attesa di un nuovo decreto che definisca le misure di intervento urgente per le situazioni di fermo o rallentamento delle attività, anche fuori dalle zone rosse. Tutte le attività economiche, in varie forme, stanno risentendo della situazione di incertezza creatasi. Siamo costantemente in allerta per darvi tutti gli aggiornamenti non appena ne avremo notizia.